Il feedback: da semplice strumento comunicativo a elemento fondamentale
di Elisabetta Leuce
Il feedback è un importante strumento di comunicazione, mediante il quale si forniscono informazioni su un'azione, un comportamento o una prestazione a una persona o a un gruppo di persone. Può essere positivo o negativo e viene utilizzato per migliorare la qualità e l'efficacia dell'azione o del comportamento in questione.
In ambito lavorativo, il feedback può essere fornito da un manager a un collaboratore, da un collaboratore a un manager o tra colleghi, ed è considerato uno strumento essenziale per lo sviluppo professionale e personale.
Quando dare e ricevere feedback diventa parte del DNA aziendale
Negli ultimi anni, questa skill è diventata sempre più presente all'interno delle organizzazioni ma, nonostante il numero crescente di aziende che prevedono momenti di feedback, spesso il suo utilizzo è limitato e si presenta come una semplice attività formale.
Quando possiamo parlare veramente di cultura del feedback?
Secondo quanto dichiarano gli esperti di comunicazione, il feedback diventa parte della cultura aziendale solo quando si superano i limiti del suo utilizzo come strumento e diventa una pratica quotidiana e diffusa.
Il primo limite che incontriamo spesso è la sua applicazione in modo unidirezionale: top-down, in cui i manager danno feedback ai collaboratori coordinati; esterno-interno, in cui i clienti danno feedback alle aziende.
Il secondo limite è il ridotto numero di occasioni in cui viene espresso il feedback, spesso limitato a pochi momenti formali durante l'anno.
Infine, il terzo limite è il focus solo sulla capacità di "dare" feedback, dimenticando l'importanza del chiedere e del ricevere.
Solo quando si superano questi limiti, il feedback diventa un elemento di cultura aziendale. Diventa parte del DNA dell'organizzazione e non solo una semplice attività da svolgere. Quando questo accade, la capacità di dare e ricevere feedback funge da elemento d'identità che caratterizza l'azienda e la differenzia dalle altre.
Costruire una cultura del feedback
Le parole dello psicologo statunitense B.F. Skinner risuonano ancora oggi: “Cultura è ciò che resta nella memoria quando si è dimenticato tutto”.
Ma cosa significa davvero "cultura" nella nostra vita quotidiana?
Per esempio, prendiamo un cestino per la spazzatura. In sé, è solo uno strumento, ma la cultura di non gettare nulla per terra e di separare i rifiuti ha un impatto diretto sul nostro comportamento. Questo tipo di cultura diventa una parte essenziale del nostro modo di essere e di agire, influenzando le nostre azioni anche quando non abbiamo uno strumento a portata di mano. Infatti, molti di noi finiscono per portare a casa carte e rifiuti in tasca per non sporcare per strada.
Allo stesso modo, il feedback non dovrebbe essere solo un semplice strumento di comunicazione, ma dovrebbe diventare un elemento centrale della nostra cultura.
Dobbiamo parlare di una cultura del feedback a livello individuale e organizzativo, dove il libero scambio di informazioni è considerato un valore fondamentale. In questo contesto, le informazioni circolano a 360 gradi, attraversando tutte le direzioni: dall'alto verso il basso, dall'esterno all'interno, dal basso all'alto e lateralmente. Questa cultura richiede momenti di feedback frequenti, informali e non strutturati, dove non ci sono regole rigide da seguire, ma solo uno scambio onesto che possa portare alla crescita professionale e personale di tutti i soggetti coinvolti.
Il feedback, infatti, deve essere cercato e ricevuto nel modo corretto, non solo dato con efficacia ed eleganza. Solo allora si potrà parlare di una vera e propria cultura del feedback, in cui evoluzione e innovazione possono fiorire e le persone possono condividere le informazioni al meglio.
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