Formare il personale sulla sostenibilità e i principi ESG
di Elisabetta Leuce
Oggi, per valutare un’impresa non è più sufficiente analizzare i dati finanziari. Sia per le piccole e medie imprese, sia per le imprese più grandi, è diventato un dovere rispettare i valori legati alla sostenibilità. I criteri ESG, nati nel 2005 dai principi per gli investimenti responsabili dell'ONU, sono ormai al centro del dibattito pubblico e rappresentano una guida per lo sviluppo sostenibile.
Gli indicatori ESG (Environmental, Social & Governance)
Le attuali esigenze economico-sociali e gli stravolgimenti climatici degli ultimi anni hanno fatto sì che tutti, dal semplice cittadino al Legislatore, si interrogassero seriamente sulla questione della sostenibilità ambientale e sociale.
A partire dal 2024, l'Europa introdurrà la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) che renderà obbligatorio per circa 50.000 imprese rendicontare gli indicatori ESG. Nello specifico:
- gli indicatori ambientali (Environmental) riguardano il mondo che ci circonda, tra cui i rifiuti e l'inquinamento, l'esaurimento delle risorse naturali, la preservazione della biodiversità, le emissioni di gas serra, la deforestazione e il cambiamento climatico.
- gli indicatori sociali (Social) riguardano il modo in cui le aziende e gli Stati trattano le persone, come le relazioni con i dipendenti, le condizioni di lavoro (incluso il lavoro minorile e la schiavitù), il finanziamento di progetti o istituzioni che servono le comunità povere e sottosviluppate a livello globale, la salute, la sicurezza e la gestione dei conflitti sociali.
- gli indicatori di Governance comprendono il complesso delle strutture, delle regole e delle strategie che presiedono alla guida di un'azienda o di uno Stato, come la strategia fiscale, la remunerazione dei dirigenti, le donazioni e le pressioni politiche, la corruzione, la diversità e la struttura di governo aziendale e statale.
L’impegno delle imprese per uno sviluppo sostenibile
Avere risorse ben formate e in grado di valutare, misurare e gestire l'impatto che l'attività ha sull'ambiente sarà indispensabile per fare scelte più sostenibili e rispettare le nuove normative.
In particolare, sul fronte sociale e dei diritti umani, le imprese dovranno comunicare:
- la parità di trattamento e le pari opportunità per tutti, comprese la parità di genere e la parità di retribuzione per un lavoro di pari valore, la formazione e lo sviluppo delle competenze, l’occupazione e l’inclusione delle persone con disabilità, le misure contro la violenza e le molestie sul luogo di lavoro, e la diversità;
- le condizioni di lavoro, compresi l’occupazione sicura, l’orario di lavoro, i salari adeguati, il dialogo sociale, la libertà di associazione, l’esistenza di comitati aziendali, la contrattazione collettiva, inclusa la percentuale di lavoratori interessati da contratti collettivi, i diritti di informazione, consultazione e partecipazione dei lavoratori, l’equilibrio tra vita professionale e vita privata, la salute e la sicurezza;
- il rispetto dei diritti umani, delle libertà fondamentali, delle norme e dei principi democratici stabiliti nella Carta internazionale dei diritti dell’uomo e in altre convenzioni fondamentali delle Nazioni Unite.
Sul fronte Governance, invece, sarà necessario indicare:
- il ruolo degli organi di amministrazione, gestione e controllo dell’impresa per quanto riguarda le questioni di sostenibilità e la loro composizione, nonché le loro competenze e capacità in relazione allo svolgimento del ruolo;
- le caratteristiche principali dei sistemi interni di controllo e gestione del rischio, in relazione alla rendicontazione di sostenibilità e al processo decisionale;
- l’etica aziendale e la cultura d’impresa, compresi la lotta contro la corruzione attiva e passiva, la protezione degli informatori e il benessere degli animali;
- le attività e gli impegni dell’impresa relativi all’esercizio della sua influenza politica, comprese le attività di lobbying;
- la gestione e la qualità dei rapporti con i clienti, i fornitori e le comunità interessate dalle attività dell’impresa, comprese le prassi di pagamento.
I nuovi obblighi UE di trasparenza sulla sostenibilità si applicheranno a tutte le grandi imprese, quotate in borsa o meno, comprese quelle estere che fatturano più di 150 milioni di euro nell’UE. Dovranno adempiere anche le PMI, ma avranno più tempo per adeguarsi alle nuove regole.
Per garantire che il dovere di diligenza diventi parte del funzionamento complessivo delle imprese, si dovranno coinvolgere gli amministratori che, quindi, avranno l’obbligo di istituire e controllare l’attuazione della dovuta diligenza e di integrarla nella strategia aziendale.
Il ruolo della formazione nell’analisi degli indicatori ESG
La Commissione Europea adotterà la prima serie di norme attuative entro giugno 2023. È essenziale, dunque, formare sin da subito il personale dipendente sui temi della sostenibilità e degli indicatori ESG, fornendo loro gli strumenti e le competenze necessarie per far fronte a questo importante cambiamento.
Spesso le imprese, quando sentono parlare di ESG, si domandano:
- Come introdurli?
- Quali standard implementare?
- Quali sono e dove reperire le informazioni necessarie?
Per rispondere a questi dubbi deve essere sviluppato un percorso di informazione, poi seguito da una formazione specifica che porti tutta l’azienda a condividere la conoscenza dei principi ESG e, quindi, avviarne la loro implementazione con la giusta consapevolezza.
Questo si può ottenere solo con il coinvolgimento di tutte le strutture dell’organizzazione, secondo un modello di gestione operativa articolato nelle fasi seguenti:
- formazione;
- redazione:
- pianificazione e programmazione,
- raccolta ed elaborazione dei dati e dei testi,
- pubblicazione e diffusione.
Durante la fase della formazione, l'impresa si dota di corsi e strumenti formativi per fornire ai dipendenti le conoscenze necessarie sui principi ESG e sui loro impatti. Questo aiuta ad aumentare la comprensione dei problemi ESG e delle possibili soluzioni.
La fase della redazione consiste, invece, nella creazione di un piano strategico per l'implementazione dei principi ESG. Questo piano dovrebbe essere basato sulla pianificazione e programmazione delle attività necessarie per raggiungere gli obiettivi ESG dell'impresa.
In seguito, si procede con la raccolta ed elaborazione dei dati e dei testi che contengono tutte le informazioni necessarie per la valutazione dei rischi e delle opportunità ESG. Questi dati dovrebbero essere analizzati e valutati per identificare le aree in cui l'impresa può migliorare le sue performance ESG.
L’ultimo step è la pubblicazione e diffusione dei risultati derivanti dall'implementazione dei principi ESG all'interno e all'esterno dell’impresa. Questo può includere la creazione di report dettagliati e la comunicazione verso gli stakeholder.
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